Licenziamento dirigente: non serve la giusta causa se non sa coordinare il gruppo: la gestione superficiale del team è sufficiente a giustificare la risoluzione. Corte di Cassazione Ordinanza 26609 /2025
Svolgimento
La Corte d'Appello di Roma aveva precedentemente confermato la sentenza del Tribunale della stessa città, ritenendo il licenziamento privo di giusta causa ma assistito da giustificatezza, condannando la società al pagamento dell'indennità di preavviso e rigettando la richiesta di indennità supplementare.
Omissis ha presentato ricorso per Cassazione con sei motivi, contestando la sentenza d'appello.
La Corte di Cassazione ha esaminato i motivi del ricorso, tra cui la presunta tardività della contestazione disciplinare, la nullità della sentenza per vizio di motivazione e la violazione di vari articoli del codice civile e dello Statuto dei Lavoratori.
Tuttavia, la Corte ha ritenuto infondati o inammissibili tutti i motivi del ricorso, confermando la valutazione della Corte d'Appello secondo cui il licenziamento era giustificato, pur non essendo basato su una giusta causa.
La Corte ha sottolineato che, per i dirigenti, la giustificatezza del licenziamento si basa sulla valutazione globale del rapporto fiduciario con il datore di lavoro, che può essere compromesso anche da una condotta non conforme alle aspettative del ruolo dirigenziale.
La Corte ha pertanto rigettato il ricorso e condannato Omissis al pagamento delle spese processuali, pari a € 10.000 per compensi, € 200 per esborsi, oltre spese generali e accessori di legge. Inoltre, è stato disposto il raddoppio del contributo unificato, ove dovuto.