Demansionamento Infermieri... Cassazione 8 Maggio 2025 n 12139

16.10.2025

Il Caso

La Corte d'Appello di L'Aquila ha riformato la sentenza del Tribunale, dichiarando illegittima l'assegnazione di Omissis, infermiere, a mansioni di operatore socio sanitario (OSS).

È stato riconosciuto un risarcimento per danno alla dignità professionale, calcolato in base al 6% della retribuzione per il periodo in cui si sono verificate le violazioni.

La Corte ha stabilito che l'assegnazione a mansioni inferiori non può essere considerata legittima se avviene in modo costante e sistematico, piuttosto che in modo marginale o eccezionale.

Motivi del Ricorso

L'ASL ha presentato ricorso per Cassazione con tre motivi, contestando la decisione della Corte d'Appello.

Il primo motivo riguarda la presunta violazione di norme relative all'assegnazione di mansioni inferiori, sostenendo che tali mansioni non erano estranee alla professionalità dell'infermiere e che vi erano esigenze organizzative.

Il secondo motivo denuncia l'omesso esame di fatti decisivi, affermando che la Corte non ha adeguatamente considerato le mansioni effettivamente svolte dal dipendente.

Il terzo motivo contesta la valutazione del danno, sostenendo che non era stata dimostrata una lesione concreta alla dignità professionale.

Analisi della Corte di Cassazione

La Corte ha esaminato i motivi di ricorso, stabilendo che l'assegnazione di mansioni inferiori può essere legittima solo se non estranee alla professionalità del lavoratore e se giustificate da esigenze organizzative concrete.

È stato evidenziato che le mansioni inferiori devono essere richieste in modo marginale e non sistematico; nel caso in esame, l'assegnazione era stata costante e sistematica.

La Corte ha confermato che la richiesta di mansioni inferiori deve essere occasionale e non programmata, per non violare il diritto del lavoratore al rispetto della propria professionalità.

Conclusioni

La Corte ha rigettato il ricorso dell'ASL, confermando la legittimità della sentenza della Corte d'Appello.

È stata disposta la condanna dell'ASL al pagamento delle spese legali in favore del controricorrente, stabilendo un importo specifico per compensi e spese accessorie.

In sintesi, la Corte di Cassazione ha ribadito i principi riguardanti l'assegnazione di mansioni inferiori nel pubblico impiego, sottolineando l'importanza di garantire il rispetto della professionalità del lavoratore.